Sostenibilità

La cura hi-tech di HTI per lo sci

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di Paolo Cova

Saranno l’idrogeno e l‘intelligenza artificiale a salvare, rendendoli sostenibili, i comprensori sciistici? È la scommessa della Leitner di Vipiteno (Bolzano). Dici Leitner e il pensiero corre subito a funivie e cabinovie. Ma il gruppo in realtà è molto variegato.

Innanzitutto si chiama HTI (High Technology Industries), e poi raggruppa diverse aziende: comprende Leitner, Poma e Bartholet sul fronte degli impianti di trasporto a fune; con il marchio Agudio si occupa del trasporto di materiali; Prinoth e Jarraff sono specializzati in battipista e veicoli cingolati multiuso (ad esempio per usi forestali); Demaclenko opera sul versante dell’innevamento programmato e Leitwind è l’unico produttore italiano di impianti eolici di classe MW.

Il gruppo ha stabilimenti, oltre che a Vipiteno, in Francia, Austria, Stati Uniti, Canada, India, Cina, Slovacchia e Germania, con 70 filiali e 131 centri di assistenza e vendita in tutto il mondo. Il fatturato 2021 si è attestato a quota 859 milioni di euro, «i conti del 2022 – spiega il presidente Anton Seeber – prevedono il superamento del miliardo di euro», com’era già in era pre-pandemia.

Insomma, un gruppo a tutto tondo, tra i leader mondiali negli impianti di trasporto a fune, nei battipista e nell’innevamento programmato. Ma soprattutto l’unico gruppo industriale a fornire tutti i prodotti della tecnologia invernale, anche se ciò non gli ha impedito di aprire recentemente una funivia a Riad, in Arabia Saudita (si veda il box).

Nevicando sempre meno, essere legati al mondo degli sport invernali potrebbe diventare rischioso. Di qui la sfida del gruppo HTI nel diversificare i settori di attività e nel rendere sempre più sostenibile il core business della neve. Grazie a tecnologie innovative.

«Dobbiamo adattarci al futuro per non sparire. È importante pensare a lungo termine, diversificare sia geograficamente sia per settori, innovando e internazionalizzandoci», spiega il presidente di HTI, Anton Seeber. «Cambiamenti climatici ci saranno sempre, e sempre diversi. Quest’anno da noi è nevicato poco, negli Stati Uniti non hanno mai visto così tanta neve. Nello Utah ne sono scesi otto metri. Sull’arco alpino il turismo legato alla neve è un fattore di qualità della vita. Senza di esso non saremmo – noi e la popolazione – al punto in cui siamo. Possiamo adattarci al cambiamento con scelte più sostenibili».

HTI lo sta facendo. «I nostri impianti di innevamento più recenti, oltre che essere completamente a scomparsa, assicurano notevoli risparmi di energia e acqua. Un modello particolare, inoltre, consente di produrre neve anche a temperature sopra lo zero. Negli impianti a fune, il sistema di controllo EcoDrive rallenta la velocità a seconda dei clienti in attesa facendo risparmiare il 20% di energia. Skadii è una piattaforma digitale brevettata per rendere i processi e i flussi di lavoro delle stazioni sciistiche ancora più efficaci, efficienti e gestibili garantendo risparmi di energia e di acqua. Già 350 resort sparsi nel mondo hanno adottato questo nostro sistema di intelligenza artificiale. Da un paio di anni produciamo e commercializziamo un battipista completamente elettrico adatto ai comprensori per lo sci di fondo».

Poi c’è l’idrogeno: «ai Mondiali di sci a Cortina nel 2021 abbiamo presentato il prototipo di un battipista a celle a combustibile a idrogeno, con un motore elettrico. Ora ne stiamo testando una evoluzione, con l’idrogeno che fa da combustibile direttamente del motore, sviluppato da FTP Industrial, primo battipista al mondo del suo genere. Per 4 ore di autonomia servono 8-10 tonnellate di batterie. Il problema è che, anche quando spingi la neve in discesa, non c’è possibilità di ricaricare. Figuriamoci quando spingi in salita. Dopo tre stagioni di test possiamo dire che l’idrogeno si può applicare ai battipista. Ma è tutta da sviluppare una rete di logistica per la ricarica. Speriamo di arrivare a una soluzione nel giro di due-tre anni».

A Riad la nuova funivia è già unattrazione turistica

Nell’inverno 2022-2023 Leitner ha consegnato ottanta nuovi impianti sciistici tra Alpi, Ande, area scandinava e Stati Uniti (qui addirittura 28). Ma a destare maggiore scalpore è stata la consegna, ai primi di febbraio, della funivia urbana a Riad (Arabia Saudita). Quaranta cabine da dieci posti l’una che scorrono lungo un percorso di 1,2 chilometri, per una capacità fino a 3mila passeggeri l’ora. L’impianto collega il cuore dello shopping internazionale, la “Boulevard Riad City”, a un mega parco divertimenti e al lago artificiale più grande al mondo. Turisti e residenti possono così spostarsi tra negozi e parco divertimenti senza dover ricorrere all’auto. E la funivia stessa è già di per sé considerata un’attrazione dai numerosi visitatori dell’area.

Lo scorso giugno HTI ha inaugurato a Tolosa Téléo, la più estesa cabinovia urbana d’Europa, che collega in dieci minuti l’università Paul-Sabatier all’istituto di ricerca Oncopole, attraverso il centro ospedaliero di Rangueil. A percorrere lo stesso tratto di tre chilometri, un’auto ci impiega più di mezz’ora. L’impianto è il primo nel Vecchio Continente ad essere completamente integrato nel locale sistema di trasporti (metro e bus), tanto che la gestione è stata affidata alla medesima società, la Tisséo.