Sostenibilità

Exica, in Piemonte le arachidi a chilometro zero

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Di Roberta Favrin

Edoardo Rovetta
Edoardo Rovetta

Edoardo Rovetta, 24 anni, laurea all’Escp Business school di Torino, Londra e Berlino, sapeva fin da bambino che avrebbe voluto seguire le orme del capostipite Vittorio Borgnino, importatore e commerciante di frutta secca fin dai primi anni del ‘900. Come lui, nella stagione delle castagne, frequenta settimanalmente la piazza del borgo cuneese di Venasca per contrattare l’acquisto delle migliori partite dagli storici produttori della Val Varaita. Un mondo antico che si rinnova nella tradizione del mercato contadino «con la sua atmosfera autentica fatta di pochi gesti e profondo rispetto», racconta il giovane manager, responsabile amministrativo dell’azienda di famiglia che ha sede a Grugliasco (Torino).

Gli eredi di Vittorio Borgnino con il marchio Exica oggi importano, trasformano e commercializzano circa mille tonnellate all’anno di frutta secca, legumi e frutta disidratata. Il 50% è diretto a mercati rionali e negozi al dettaglio, il 30% a catene della grande distribuzione e la parte restante a grossisti.

Andiamo alla ricerca della migliore materia prima nazionale ed estera applicando rigidi controlli di qualità su tutta la filiera, all’origine, in dogana (utilizzando in via esclusiva il porto di Genova-Savona) e in sede.

Puntualizza Rovetta. Exica è il principale acquirente italiano di noci francesi (assorbe il 2% della produzione nell’area di Grenoble) e ora punta a rilanciare in Piemonte la coltivazione dell’arachide, leguminosa già presente anticamente ma oggi destinata ad uso principalmente orticolo. Il progetto è nato nel 2021 con il dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari dell’Università di Torino: due anni di semine di varietà differenti in terreni sabbiosi appositamente individuati in provincia di Vercelli, nel torinese e nel cuneese. Sotto la guida del professor Massimo Blandino sono state studiate le caratteristiche delle piante ed è stata analizzata la qualità dei raccolti. La sperimentazione ha dato esiti incoraggianti:

In Piemonte si possono coltivare arachidi gustose a chilometro zero – spiega Edoardo Rovetta – la pianta si adatta bene al terreno e resiste alla siccità meglio di altre leguminose. È inseribile nel ciclo di rotazione dei seminativi previsto dalla Pac 2023-2027 e soddisfa il crescente interesse dei consumatori per la frutta secca made in Italy. Ora siamo impegnati nel reperimento delle sementi e nell’individuazione delle aziende agricole interessate alla produzione che trasformeremo in proprio.

L’azienda è specializzata nei processi di tostatura della frutta secca (in particolare arachidi, nocciole e mandorle) mentre per quella fresca ha introdotto l’innovativa tecnica che utilizza il freddo al posto del caldo «un processo più lento e delicato che mantiene inalterati aroma, colore e caratteristiche organolettiche di frutta e verdura, senza utilizzo di conservanti», spiega Giuseppe D’Arrigo alla guida dei progetti di sviluppo.

Il sistema con deumidificazione a freddo in vuoto d’aria extra secca «varia automaticamente potenza frigorigena e flusso d’aria in relazione alla natura ed alla quantità degli alimenti introdotti  – spiegano i tecnici dell’azienda torinese – abbiamo un risparmio energetico medio superiore al 70% rispetto ai sistemi di essiccazione tradizionali e dal trattamento si ottengono sia il prodotto solido delicatamente disidratato sia i liquidi aromatizzati estratti dallo stesso», precisa l’azienda.

Tra le novità più recenti, oltre all’avvio del canale e-commerce, si segnala l’apertura delle due boutique gourmet Eredi Borgnino a Pinerolo e nel cuore di Torino, in via della Rocca. Le specialità della casa presentate nell’elegante punto vendita con sorprendenti geometrie di colori e sapori, si trasformano la sera in tapas, cocktail e proposte gastronomiche da gustare ai tavoli del bistrot nato dalla collaborazione con Credenza Group, ristorazione torinese di livello stellato.

Da commercio al dettaglio al mini impero, fino ai bistrot

È il 1908, quando Vittorio Borgnino decide di passare dal commercio al dettaglio di frutta e verdura all’attività all’ingrosso in via Borgo Dora a Torino, a due passi dal quartiere in rapido sviluppo di Porta Palazzo. Nel 1934 l’azienda si trasferisce nella nuova struttura dei Mercati Generali, al Lingotto, e avvia le prime importazioni di frutta secca dai paesi stranieri produttori. Con la Seconda guerra Mondiale i Mercati Generali vengono pesantemente danneggiati dai bombardamenti e i banchi di Borgnino distrutti, l’azienda riparte da zero ma gode del boom della ricostruzione. Nei primi anni ‘80 l’espansione richiede una sede più ampia: l’azienda si trasferisce a Grugliasco, alle porte di Torino, a poca distanza dal luogo dove, anni dopo, si stabilirà il Caat, Centro agro alimentare di Torino.

Oggi sono oltre 3mila le referenze proposte dalla Vittorio Borgnino srl con il brand Exica e numerose linee di prodotto, dalla frutta secca in guscio e sgusciata, alla disidratata, passando per i legumi, le olive e i mix di frutta secca e disidratata studiati con la consulenza di un’esperta dietista. L’azienda, guidata da Vittorio Rovetta con i figli Emanuele ed Edoardo, impiega una quarantina di dipendenti (tra fissi e stagionali); il fatturato 2022 si è chiuso a 13,6 milioni di euro in crescita del 13% sul 2022.