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Superbonus: il nodo crediti agita il Governo

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di Vanessa Ciccarelli

Sono le 21:50 di lunedì 27 marzo, dopo due ore di discussione la commissione Finanze della Camera dà il via libera al Dl Superbonus (che avvia ora l’iter in Aula). La cronaca della giornata è questa: dalle 15 slitta alle 19 il voto in commissione Finanze sugli emendamenti per decisione dell’Ufficio di presidenza. «Siamo tendenzialmente ottimisti», dice il presidente della Commissione Marco Osnato (FdI), spiegando che «sono arrivate le riformulazioni, ne mancano un paio».

Il Superbonus, dopo il Covid-19 e guerra russo-ucraina, è uno dei temi più discussi degli ultimi sei mesi. Sono 19 i miliardi rimasti incagliati nella cessione dei crediti per famiglie e imprese.

Diversi gli emendamenti presentati sia da maggioranza sia dall’opposizione, con precisione 330 solo nella giornata di lunedì. Tra i provvedimenti approvati che vedono la proroga per le villette monofamiliari al 30 settembre, detrazione per i privati da 4 a 10 anni, attenzione a Onlus e case popolari, sismabonus, arrivano due novità: l’emendamento “salva crediti” (quelli maturati nel 2022) del deputato FdI Andrea De Bertoldi, che è relatore in Aula del provvedimento, e il “cavaliere bianco” che gestirà una piattaforma per la loro vendita assieme a banche e poste, Enel X. «Credo che ci sarà una soluzione che prescinde dal Parlamento» dice  Osnato a fine giornata, annunciando la calendarizzazione in Aula del provvedimento per il mercoledì successivo.

Cresce l’attesa e con lei anche gli emendamenti da sottoporre al ministro Giancarlo Giorgetti. «Siamo consapevoli di aver ereditato non poche difficoltà, il punto iniziale era quello di salvaguardare i conti pubblici con una eventuale riclassificazione del deficit indicato da Eurostat nel 2023» afferma nella giornata di martedì il deputato meloniano e segretario della VI commissione Guerino Testa. «Gli emendamenti sono stati discussi con un buon dialogo tra le parti. Quello che ci premeva era rimettere nel giusto i conti pubblici che, attraverso questo provvedimento, avevano creato sino ad ora una visione distorsiva».

È stata una lettera di Eurostat a mettere in guardia tutti i componenti della Commissione Finanze. Le parole di Luca Ascoli – inviate all’Istat – parlano di una classificazione delle cessioni dei crediti d’imposta sui bonus edilizi in vigore in Italia: in poche parole i debiti statali legati ai bonus edilizi devono andare nel debito pubblico.

«L’Eurostat ha diffidato l’Italia rispetto a questa misura e noi non ci potevamo permettere una crisi finanziaria ed economica come quella c’è stata in Argentina, in Venezuela o addirittura simile alla Grecia. Avevamo promesso le barricate in Parlamento per salvare le imprese? Noi siamo una forza di proposte, non di proteste», risponde il capogruppo FI in commissione Finanze, Francesco Maria Rubano.

Nel frattempo la minaccia di barricate proviene dalle piazze. Torino è una delle cinque città, insieme con Genova e Roma, in cui sabato 1 aprile si svolgeranno le manifestazioni indette da Cgil e Uil per chiedere al Governo di non fare morire il settore delle costruzioni con la cancellazione del bonus. «Parteciperemo convintamente» annuncia martedì il grillino Agostino Santillo, detto anche dai suoi “il signor Superbonus”. «Noi saremo sempre al fianco di famiglie e imprese e ci auguriamo che anche il partito della Schlein lo faccia. Il decreto è tutto un chiacchiericcio, di concreto non vediamo nulla. Faremo le barricate per discutere di tutti i nostri emendamenti».

Sono le 10 del giorno tanto atteso: nelle liste degli iscritti a parlare ci sono fogli e fogli con nomi di deputati grillini. Ma torniamo a martedì dove si concretizza il presagio del “signor Superbonus”, a Montecitorio accade che vengano ufficializzati i due nuovi capigruppo del Pd: Francesco Boccia e Chiara Braga, firmataria di diversi emendamenti che verranno sottoposti all’inquilino del Mef e che già annuncia che «ascolteremo le tante forze sociali che sono fuori dai palazzi, anche di fronte agli errori che sta facendo questa destra».

Nel frattempo, sempre nei giorni precedenti alla discussione, arrivano due dichiarazioni dei ministri del governo Meloni: Giorgetti dice che «è importante sostenere l’edilizia ma nel quadro di una finanza pubblica sostenibile». Ciriani conclude: «Quello del superbonus è un problema gigantesco, noi abbiamo avuto il coraggio di affrontarlo».