Nel Mondo delle Pmi

Dai corsi online ai cibi pronti, la sfida di PAT

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di Giusi Levato

Le malattie croniche non trasmissibili possono essere evitate con una corretta alimentazione e corretti stili di vita. Non è solo un problema di “eccessi”, anche se la principale, senza possibili rivali, causa di mortalità nei paesi sviluppati è il consumo esagerato di sodio (fonte: The Lancet), ma è anche un problema di carenza di alcuni alimenti: assumiamo pochi grani integrali, poca frutta, poca verdura. Paradossalmente le tante cause e concause sono imputabili maggiormente alla scarsità che all’eccesso e, secondo uno Studio ANDID, la scarsa alfabetizzazione alimentare e un’approssimativa informazione contribuiscono, e non poco, ad aggravare la situazione. In Italia si inciampa continuamente in esperti di alimentazione: dietologi, nutrizionisti, integralisti di diete…

Parliamo con la stessa bocca con la quale mangiamo e quindi perché non dovremmo saper parlare di cibo? La maleducazione alimentare regna sovrana senza che nessuno se ne preoccupi. Ad esempio, il welfare aziendale giustamente impone corsi di “sicurezza sul lavoro” per proteggerci da cattive posture e incendi, ma nulla fa per educare a gestire l’alimentazione in pausa pranzo. Inizialmente educarsi, ed educare la propria famiglia e i propri cari, bambini in testa, a mangiar bene potrebbe sembrare un atto di fede contro le mode e l’esterofilia alimentare, contro lo junk food, ma non è solo questo.

L’educazione alimentare comincia, anzi ricomincia, riappropriandoci dei nostri valori alimentari, dei nostri alimenti, perché la dieta mediterranea è considerata la migliore dieta al mondo. Luca Eleuteri, socio fondatore di Prevenzione a Tavola, ha sperimentato sulla sua persona cosa significhi educarsi a mangiare bene e, grazie anche all’esperienza maturata nel digitale (è stato socio fondatore della società Casaleggio e Associati) ha sviluppato una piattaforma per divulgare i princìpi della sana educazione alimentare.

Prevenzione a Tavola nasce nel 2021 ed oggi vanta una community “attiva” di quasi 2 milioni di persone, distribuita su tutti i social media, con 15mila abbonati che seguono corsi pensati e realizzati (modalità edutainment) per essere un utile strumento di formazione on-line su come mangiare sano e bene. Gli obiettivi di Prevenzione a Tavola sono ambiziosi, spiega Luca Eleuteri, che promette un atterraggio della sua iniziativa anche nel mondo “reale”: «il digitale si è imposto con la disintermediazione, stravolgendo i modelli di business esistenti, disgregando filiere e aprendo l’opportunità di raggiungere mercati e utenti prima inaccessibili. Con PAT abbiamo giocato su leve semplici per crescere e colmare un vuoto educativo importante. Abbiamo preso le competenze di professionisti che parlavano a 20 persone, quelle che avevano l’opportunità di recarsi al corso, e con le loro lezioni abbiamo costruito un prodotto digitale da portare ad una più vasta platea di centinaia di migliaia di persone potenzialmente interessate; con un cellulare in mano queste persone oggi sviluppano 260 milioni di visualizzazioni/anno. Ora vogliamo espandere il digitale entrando nel mondo fisico per offrire alle persone, oltre la didattica per mangiare sano e vivere a lungo, anche i prodotti per farlo».

Non è mai troppo tardi per imparare a mangiare bene e i benefici di una migliore alimentazione sono subito percepibili: minor stanchezza, sonno migliore e più regolare. Insomma, dovremmo tornare a curarci col cibo invece che ammalarci di cibo.