Nel Mondo delle Pmi

Cresce il business che fa crescerei bambini: il gioco è una cosa seria

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di Alessandro Misson

Nel Gruppo Lisciani di Teramo imparare divertendosi non è uno slogan, ma un approccio culturale, frutto di un genio del made in Italy come il compianto fondatore Giuseppe Lisciani. Nella PMI abruzzese, oltre 30 milioni di euro di fatturato per circa 100 dipendenti, la sfida ai mercati internazionali, prima ancora che a colpi di prodotti innovativi, di qualità e ad alto tasso di creatività, nasce dalla ricerca sul comportamento dei bambini, sulle loro strategie di apprendimento, i loro processi di crescita.

Nato nel 1989, oggi il Gruppo Lisciani si divide in due settori strategici: quello dei giocattoli, guidato da Davide Lisciani, e quello dei prodotti editoriali educativi, guidato da Alessandra Lisciani. L’azienda offre giochi e giocattoli adatti ad ogni fase della crescita del bambino, dalla nascita fino all’adolescenza, con prodotti formativi specifici. Grazie alla qualità dei prodotti e alle strategie educative, l’azienda ha raggiunto una posizione di rilievo nel mercato globale del giocattolo, con un’attenzione particolare all’innovazione.

Peppa Pig, Bing, Masha e Orso e per ultimo il personaggio inventato dal fondatore, Carotina Super Bip, sono solo alcuni dei personaggi sdoganati in Italia dall’azienda teramana, che attorno a queste figure, da vera e propria impresa talent scout, ha saputo costruire universi ludici e di apprendimento direttamente collegati ai cartoon.

Per non parlare delle collaborazioni con colossi come Barbie di Mattel o dei personaggi Walt Disney (da Minnie alle Principesse, passando per Avengers della Marvel e Spiderman), per i quali Lisciani produce su licenza in tutto il mondo. O delle linee di “edutainment” ad alto valore tecnologico aggiunto, come Mio Phone, Mio Tab e tutti i giochi di coding, letteralmente introvabili al lancio, poi long seller e oggi adottati dalle scuole che sperimentano con successo l’approccio alla programmazione digitale.

Lisciani, con il suo background culturale che attinge alla pedagogia, alla psicologia e allo studio del comportamento infantile, agli studi di Montessori e Laeng, ma anche all’editoria per ragazzi, rappresenta un vero e proprio unicum: è un’impresa di artigiani del gioco, che oltre al divertimento pensa alle esperienze visive e tattili, alle abilità logiche e di memoria, a sostenere l’importanza dello sviluppo psicofisico del bambino. Lisciani rappresenta anche la storia del gioco educativo italiano per la lunga tradizione scientifica instillata in ogni prodotto.

Oggi la sfida del Gruppo Lisciani è proseguire l’attività di ricerca, sviluppo e commercializzazione di “dispositivi ludici” puntando ancora di più sulla qualità e sull’approccio ecologico: scelta dei materiali migliori, rispetto della natura, componenti ecologici e atossici, azzeramento degli sprechi di materiale e filiera produttiva che ottimizza i cicli di lavorazione, 95% di produzione da materiali riciclati e ulteriormente riciclabili.

Nonostante le possibilità di delocalizzazione, da quasi 35 anni l’azienda è anche fortemente made in Italy: nelle sedi del Teramano, oltre ai centri direzionali e a quelli di ricerca, studio e innovazione, viene prodotta la gran parte dei giochi commercializzati, grazie a impianti produttivi all’avanguardia con macchine da stampa, macchine per le lavorazioni cartotecniche e per la lavorazione della plastica. Perché la tutela dei bambini e del loro futuro passa anche attraverso una produzione consapevole per un ambiente sostenibile: una questione molto seria, anche se si tratta di giochi.

Leredità di Giuseppe Lisciani: «Sempre dalla parte dei bimbi»

Insegnante alle elementari, professore capace di lasciare il segno nei licei e negli istituti magistrali, ricercatore universitario d’avanguardia con Mauro Laeng, protagonista assoluto del cambiamento dell’approccio culturale della scuola italiana. Giornalista fino alla fine, editore, scrittore di favole per bambini e libri di testo. Medaglia al merito educativo del Presidente della Repubblica a 35 anni, dopo aver convinto – tra gli altri – personaggi del calibro di Alberto Moravia, Giulio Andreotti, Tiziano Sclavi (il papà di Dylan Dog), Cesare Zavattini a cimentarsi con la scrittura di una fiaba. Progressista convinto, ma anche berlusconiano della prima ora. Difficile riassumere la figura di un gigante come Giuseppe Lisciani, che prima ancora che imprenditore, è stato soprattutto grande pedagogo, capace di applicare all’impresa la “teoria della ludattica” formulata nello studio pedagogico. “Sempre dalla parte dei bambini”: è l’approccio che ha lasciato ai figli Franco, fondatore del marchio Headu, Davide e Alessandra, oggi al timone dell’impresa di famiglia.