Innovazione

L’app gratuita che certifica i documenti legali senza AI

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di Barbara Millucci

Arriva il report forense digitale che certifica i documenti legali, senza ricorrere all’intelligenza artificiale (AI). Tramite un algoritmo proprietario, TrueScreen, azienda bolognese, certifica e dà valore legale a qualsiasi screenshot, audio o video, rendendoli immodificabili e garantendone l’autenticità. In pratica vengono certificate le caratteristiche del file e i dati di contesto della sua acquisizione, come indirizzo Ip e posizione Gps del dispositivo, assicurando che il contenuto multimediale non abbia subito alterazioni di nessun tipo.

«Ogni dato acquisito con la nostra tecnologia è corrispondente a tutte le caratteristiche che servono per garantire autenticità: il dato viene analizzato nel profondo, sia dati sia metadati, e certifichiamo non solo il contenuto, ma anche il contesto dell’acquisizione come la geolocalizzazione, l’indirizzo ip e altri dati. Non appena riusciamo a garantire che il contenuto sia autentico, lo notarizziamo utilizzando la firma digitale, il mark temporale, il blockchain e altre tecnologie, in modo tale che non si possa più modificare».

Fabio Ugolini è Ceo e Co-Founder di TrueScreen ed è laureato in giurisprudenza. L’app è stata selezionata da Apple come “App of the Day” nel suo App Store, a solamente un anno dalla sua creazione. E la novità è che non utilizza l’IA, in un momento in cui tutti ci ricorrono con ogni mezzo.

«La nostra veridicità è provata dal fatto che seguiamo pedissequamente le linee guida internazionali. Essendo un sistema deterministico, replicando all’infinito il nostro procedimento si otterrà sempre lo stesso risultato, è impossibile deviare l’informazione a nostro piacimento. Alla base del sistema ci sono processi deterministici che non sfruttano l’IA».

I settori dove Truescreen trova applicazione sono l’assicurativo, bancario, incidenti auto, danni da cyber crime, cyber bullismo e revenge porn. «Lavoriamo in qualunque settore in cui vi sia valore legale o economico collegato a un’informazione digitale. Nel mondo delle infrastrutture, siamo diventati uno standard in ottica Superbonus 110% per certificare con valore probatorio che ci siano stati avanzamenti nei lavori».

Ma cosa ne pensano i diretti interessati, avvocati e notai? Per Alessandra Dalla Bona, componente dell’ufficio di Coordinamento di Ocf (Organismo Congressuale Forense) «è un app gratuita che può rivelarsi molto utile per l’esercizio quotidiano della professione degli avvocati. L’utilizzo è fondato su un sistema molto pratico di crediti a scalare. Autenticando i file dal punto di vista della loro provenienza offre il massimo della garanzia dal punto di vista della prova.

Dato che ogni documento digitale è modificabile e alterabile» e si presta a forme di contestazione, «questo nuovo strumento impedisce tali contestazioni perché certifica che il documento digitale (che rappresenta una prova) è stato estratto in un certo luogo, ad una certa ora e da un certo dispositivo. Così dal punto di vista dell’acquisizione, si produce una dimostrazione incontestabile e certificata. Pensiamo ad uno screenshot di una conversazione su cellulari – continua la legale – Truescreen è in grado di certificare dove, quando e come è avvenuta la conversazione. L’app non costituisce una forma di Intelligenza Artificiale, tutt’altro. Non è ancora molto diffusa tra gli avvocati italiani, mentre è in uso all’estero. Inoltre, la società certificatrice è straniera e questo rappresenta una garanzia e non un limite», conclude Dalla Bona.