Economia della Conoscenza

A Milano un’Isola pop tra i grattacieli

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di Elena Luraghi

Una volta girovagavo nei desolati quartieri periferici e vagabondavo lungo i terrapieni delle ferrovie… Adesso c’è la metropoli dei grattacieli, la city un po’ avveniristica… Un misto tra risotto e acciaio che mi diverte, diceva di Milano il regista Alberto Lattuada. Una citazione che calza a pennello per l’Isola, il quartiere più bohémien (ma anche un po’ patinato) della città.

Lo stesso che un altro regista, Silvio Soldini, ha narrato qualche mese fa in un docufilm di 25 minuti, spaziando dalle vie in penombra alle case di ringhiera ricoperte di murales, entrando nei cortili con i gatti e curiosando nei laboratori dei giovani creativi. Tutto all’interno di un progetto avviato da American Express e OffiCine (il laboratorio d’alta formazione cinematografica dello IED) per celebrare il nuovo dinamismo delle comunità locali, dare impulso alle relazioni sociali e culturali, sostenere i negozi e le piccole imprese.

Ecco allora la pasticceria francese L’Ile Douce di via Lambertenghi, dove il sabato si fa anche il brunch. Ed ecco Ambroeus, «boutique di accessori e abiti vintage che è stata pubblicata sul New York Times», rivela la giovane titolare Giorgia dell’Orto.

Un classico che non si può perdere è Ratanà, il ristorante di cucina milanese reinterpretata ad arte dallo chef-patron Cesare Battisti ospitato nella Fondazione Riccardo Catella: quando ha aperto, nel 2009, attorno non c’era niente, solo ettari di fango delle ex Varesine (lo storico luna park meneghino) e la Stazione Garibaldi dei treni. Oggi il locale è un vero punto di riferimento gastronomico, affiancato, da pochi mesi, dall’omonimo pastificio di via Pastrengo.

Girovagando per le vie dell’Isola si incontrano anche istituzioni come il Blue Note, il tempio del jazz milanese con un parterre artistico di fama mondiale (sabato 28 maggio non perdetevi Joyce Elaine Yuille & Jazz Inc.), si pranza nei cortili di Frida, locale cool dall’atmosfera informale, si comprano i gioielli di Monica Castiglioni, figlia del grande architetto Achille Castiglioni, oppure i boucle e i broccati di Tessuti Lagosta.

All’ombra del Bosco Verticale di Stefano Boeri – due palazzi residenziali di 80 e 112 metri d’altezza ricoperti di 15mila specie di piante perenni – la Casa della Memoria esprime quei valori di cui Milano è sempre stata portatrice: la lotta contro il nazifascismo, le vittime del terrorismo e delle stragi, la Resistenza, qui ricordati grazie a un calendario di mostre e conferenze aperte alla città. Di fronte luccicano i grattacieli di piazza Gae Aulenti, la Milano del futuro. Sono solo pochi passi, ma sembra un altro mondo.

Dormire e mangiare

Innside Milano Torre Galfa

In un iconico grattacielo degli anni ‘50, tra Isola e la Stazione Centrale.

✉  Via Gustavo Fara 41

☎  02.835101

melia.com

Milano Verticale Una Esperienze

Quattro stelle lusso, camere di design con il plus della vista.

✉ Via Carlo de Cristoforis 6

☎  02.62271

gruppouna.it

Ratanà

Cucina meneghina ma light. Fra gli evergreen, il vitello tonnato e il risotto alla milanese con ossobuco.

✉  Via Gaetano de Castillia 28

☎  02.87128855

www.ratana.it

Osteria dei Vecchi Sapori

Cucina milanese (ma non solo) in un locale dall’anima sociale.

✉  Via Carmagnola 3

☎  02.6686148

osteriavecchisapori.com