Tratto dall'edizione numero 15 del 16/12/2022

di Paola Guidi e Franca Rottola
Spettacolare e scenografico, Palazzo Fiuggi, tornato agli originali splendori grazie a un lungo articolato restauro è uno dei gioielli dell’architettura termale italiana, amatissimo dal mondo della Belle Epoque, celebrato dalle cronache mondane del dopo guerra, e ora, come innovativa Wellness Medical Spa, ambita destinazione da parte dei clienti internazionali.
Il nuovo nome di quello che era l’ex Palazzo della Fonte, nel cuore del Lazio, è stato scelto da Lorenzo Giannuzzi, guru visionario e imprenditore dell’ospitalità italiana, come diretto omaggio a Fiuggi e alla sua acqua, che nasce dalle sorgenti naturali della regione, famosa per i suoi poteri curativi fin dall’inizio del XIV secolo. L’hotel che risale al 1913 è stato riconosciuto dal ministero per i Beni Culturali “meritevole di tutela e conservazione per lo stile Liberty che gli conferisce un particolare pregio architettonico”.
In questa cornice restaurata nel pieno rispetto della sua storica bellezza, sono disponibili 102 camere e suite, con terrazze che si aprono su un panorama unico, il sontuoso parco e la città di Fiuggi. Quello che è stato il primo hotel d’Europa con piscina, meta imprescindibile per reali, artisti, scienziati, uomini d’affari di tutto il mondo, oggi propone agli ospiti in cerca di esperienze personalizzate una sintesi tra benessere e scienza della salute, tra cultura e natura, tra antico e contemporaneo. In linea, secondo il centro di ricerche Kantar con le due categorie di clientela cosmopolite Premium della ricettività post-Covid, l’alto di gamma e il lusso, disposta quest’ultima a soddisfare la propria ricerca di benessere emotivo lasciando il prezzo in secondo piano.
Il percorso benessere si snoda su tre direttrici guida: l’ambiente, la ricca scelta di trattamenti e la food line, curata da un altro guru, il tristellato Heinz Beck. Il complesso è oggi il risultato di un restyling diffuso e della realizzazione di una spa di circa seimila metri quadrati che unisce in armonia i suggestivi rimandi dell’epoca in cui venne edificato agli interventi di stile contemporaneo. Sono stati recuperati i marmi di Carrara e i parquet originali di alcuni ambienti, sono tornate alla smagliante bellezza le vetrate Liberty, i 54 fastosi lampadari di Murano si schiudono alla vista gli immensi saloni con gli straordinari affreschi e trompe l’œil del 1913.
Un sapiente ricorso alle tecniche più recenti per la cura e la bellezza, a materiali tradizionali come il marmo e il legno e a metalli preziosi, crea lo scenario per i protocolli e i rituali di Palazzo Fiuggi. Ogni area diventa con differenti trattamenti un invito a disconnettersi dallo stress e dalle discontinuità psico-fisiche. Tre le aree del percorso, la beauty & wellness, la medical spa e le terme romane.
In aggiunta sono a disposizione tre piscine delle quali una panoramica e una, quella storica, che risale al 1935 e che rese celebre nel mondo l’Hotel e le terme. Oltre a una selezione di programmi personalizzati, i percorsi idroterapici, la grandiosa sala da ballo si è trasformata in un Movement Lab all’avanguardia. Intorno, quale corona privilegiata per la grandiosità e la ricchezza del suo patrimonio, il parco secolare di otto ettari.
Le tecniche e le tecnologie più recenti per il benessere, accompagnati da analisi e approfondimenti dello stato di salute del corpo e della psiche di ultima generazione (come la lettura della retina), regalano tappe spesso sorprendenti: si passa dal lettino Celliss che ripristina il flusso ottimale vascolare e linfatico, alla energizzante crioterapia, dai trattamenti detox con gli infrarossi a onde lunghe con plasma a Icaros, un emozionante combinazione di fitness e realtà virtuale. E oltre ai poteri curativi dei quarzi con la psammoterapia, dell’agopuntura e delle tecniche ancestrali profonde.
Tornano così a nuova vita i sontuosi saloni affrescati dove tra le due guerre venivano allestiti tavoli di roulette, baccarat e chemin de fer e tra gli ospiti affezionati si contavano Giolitti, Pirandello, Picasso, D’Annunzio, Marconi, Duse, Caruso.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, dopo essere stato l’ospedale di tutti gli ufficiali tedeschi feriti sul fronte di Cassino, l’albergo è diventato il Quartier Generale delle Forze Alleate. Restituito alla prestigiosa clientela, tra il 1946 ed il 1960, l’hotel diventò la residenza estiva dei maggiori esponenti della nuova classe politica del Paese, oltre che meta di salutare relax per tante personalità del mondo dello spettacolo, tra cui De Sica, De Filippo, Totò, Quinn, Rossellini, Ingrid Bergman e Re Faruk… n
Heinz Beck: «Lavoro su gusto e benessere»
Un nuovo progetto, una nuova idea, una nuova sfida per il tristellato Heinz Beck che, in collaborazione con lo chef del Palazzo Fiuggi, Walter Canzio, regala le emozioni di una cucina della salute mai monotona e sempre sorprendente. «Con la Beck & Maltese Consulting – esordisce Beck – lavoro da anni per mettere a punto nuovi percorsi. Salute, benessere e gusto sono il cuore del progetto food del Palazzo e per questo abbiamo creato cinque linee con un gruppo di ricercatori, medici, nutrizionisti, con idee meravigliose per dare agli ospiti il meglio che il mercato ha da offrire in termini di materie prime, qualità, produzione, trasformazione. Tutto controllato con un protocollo medico perfetto per misurare i benefici delle nostre linee food».
I risultati devono essere confermati con procedure che valutano ciò che viene promesso. Heinz Bech è esperto e appassionato di cucina bioenergetica naturale e Il Settimanale gli ha chiesto com’è nata questa scelta così radicale:
«Vent’anni fa ho iniziato a fare ricerche per vivere e mangiare meglio. Grazie alla Bek & Maltese Consulting che mi ha liberato di ogni compito amministrativo e organizzativo, ho approfondito con studi ed esperienze i segreti e le modalità per creare ricette salutari, digeribili e soprattutto in linea con i nuovi gusti e le esigenze dei clienti».
Con il progetto di Palazzo Fiuggi tutto quello che Beck e la sua equipe hanno imparato viene trasformato in qualcosa di concreto, con l’aiuto di medici e nutrizionisti. E quanto ai prodotti, la ricerca privilegia quelli a chilometro zero, biodinamici, biologici, rigenerativi. Che cambiano secondo la stagione, perché, lavorando su prodotti bio e biodinamici, sono il clima e le stagioni che determinano il menu. I piatti più stimolanti? Lo chef si entusiasma per quelli con gli asparagi bianchi e per un bellissimo salmerino marinato con baby carote, fave, piselli, cardamomo e zenzero.